lunedì 16 marzo 2015

ISIS. Dietro il palcoscenico dell'orrore

Il nuovo saggio di Souad Sbai

Un’analisi lucida e attenta del fenomeno ISIS e dell’estremismo islamico. Perché è così forte? Quali sono le sue radici? Ma soprattutto, quali sono le responsabilità del mondo occidentale?
In un quadro socio-psicologico dove l’informazione è coartata e la comunicazione è obbligata dai social a diventare sempre più iconica e meno concettuale, le dottrine proselitiste che preparano e armano carne da macello trovano un terreno fertile, ma soprattutto disabitato. Per capire cos’è l’ISIS, chi è Abu Bakr Al-Baghdadi e soprattutto cosa verrà dopo il cosiddetto “Stato islamico”, occorre ritornare a pensare. Il nocciolo fondante di questo rapido quanto apparentemente ingestibile quadro geopolitico, fra
tradimenti e tardive prese di coscienza, sta tutto nell’ormai certo rovesciamento delle parti, per il quale l’Occidente ha smesso di pensare mentre il jihadismo salafita ha messo il pensiero alla base della sua strategia di conquista. Sui nostri smartphone e sulle nostre tv arriva il messaggio che l’integralismo stesso vuole veicolare, trovando la strada sgombra nella morbosa ingordigia di messaggi sensazionalistici di cui l’uomo moderno viene nutrito. Egli ride, inconsapevolmente, di se stesso e di quei valori che soli, oggi, potrebbero salvarlo: non dal jihadismo e dal terrorismo, ma dall’autodistruzione volontaria e programmata del suo essere uomo.
 
 
 
 
 
 
Biografia:
Souad Sbai, giornalista, opinionista e docente universitaria, è stata deputata del Parlamento italiano e, dal 2005, è membro della Federazione per l’islam moderato e pluralista, istituita presso il Ministero dell’Interno. Ha pubblicato per Cantagalli L’inganno. Vittime del multiculturalismo (2010); per Armando Curcio, Il sogno infranto. La nuova primavera araba (2011), La rosa di Algeri (2012), Da Tunisi a Istanbul (2013) e ha curato il libro di Mustapha Rached Ostaggi dell’integralismo (2014).

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