Estratto da una video intervista dell'autore
del romanzo per un documentario.
Bene Alessio, la prima domanda, te
l'avranno fatta in molti: Stella la protagonista esiste?
E' la domanda di ogni giornalista, anzi colgo l'occasione per
risolvere subito un equivoco. Parecchi giornalisti anzi quasi tutti hanno
associato Stella a personaggi noti, guaritrici già note alle cronache, niente
di tutto questo, Stella non è un personaggio noto. Preciso che il romanzo è
strutturato su due binari diversi, per essere letto in due differenti modalità,
la prima come storia reale, la seconda semplicemente come la narrazione di una
storia che può essere di fantasia. Al lettore la scelta di interpretarla e può
essere fatto in tutti e due i modi, senza rischiare nulla del contenuto, se mai
uno può sorprendere più dell'altro.
Si intravedeva già nei saggi, ora
questo salto nella narrativa, richiedi sempre un tipo di lettura particolare.
Assolutamente si, qualsiasi libro è una rivelazione del mondo
interiore del rispettivo autore. "Ti racconto di lei" non si esime dall'esserlo,
ma è anche vero che mi piace molto un rapporto speciale con il lettore, che
diventa una sorta di "partecipatore" (uso un brutto termine). Mi
piace la lettura partecipativa, ossia si può leggere una storia, ben narrata,
con un determinato intreccio, ma da lettore mi chiedo sempre, al di là di
colpi di scena, dell'intreccio, cosa riesco a estrapolare da questa storia?
Cosa ci tiro fuori oltre la storia? Ci sono sempre un mucchio di significati e
"Ti racconto di lei" ne contiene un infinità che vanno oltre la storia stessa e
tutti si incentrano su Stella. Diversi critici e alcuni giornalisti, mi hanno
fatto notare che da questa storia escono fuori un incredibile varietà
tematiche, dalle cure alternative, ad implicazioni etiche, scientifiche e
religiose. Nonostante è molto dettagliato l'universo dei personaggi che
ruota attorno alla protagonista, Stella rimane invece narrata in modo un po' soft anche se comunque dalla sue vicende emergono aspetti fondamentali molto significativi.
Qualche giornalista credeva fosse addirittura un errore, ma è un fatto voluto.
Ti racconto di Stella, ma tu, cosa ne pensi di lei? Questa è la domanda sottintesa
che faccio al lettore dalla quale può si possono estrarre
una gran quantità di significati. Nonostante io sono l'autore è il lettore che
poi completa il personaggio, è uscito fuori questo strano ruolo narrativo nel
libro.
Il libro narra di eventi e storie
straordinarie, ma non prendi mai frontalmente la questione religiosa, come mai?
La lascio sospesa, la scelta è stata narrare, non
filosofeggiare troppo. La questione religiosa esclude delle possibilità, perché alla
fine coinvolgere Stella soltanto sotto
l'aspetto religioso? Cos'è la religione? Non basterebbe un intervista e neppure
un solo libro. Facciamo vivere la protagonista in modo indipendente, sta al
lettore associarla o meno, proprio come in una storia reale. Stella annuncia
con la sua esistenza qualcosa di straordinario, viviamolo.
Il "libro evento" sei
spesso legato a questo concetto non comune, cos'è un libro evento vuoi
spiegarcelo?
Ti premetto una cosa,
in tutta sincerità, a mio avviso la scrittura e l'essere scrittore è pura
libertà. Oggi il marketing, le vendite, incidono in modo
troppo deciso la tendenza dell'arte della scrittura. Basta un Best Seller in un
determinato argomento che decine di scrittori, a iosa, si fiondano sulla tendenza
del momento, sperando in un successo. L'ansia di successo è la malattia moderna.
E' innegabile che ogni scrittore, come in qualsiasi mestiere, trova l'apice
della sua gratificazione nello scrivere qualcosa di successo. Chiunque
accoglierebbe un successo di vendite a braccia aperte. Ma appunto, su cosa si
basa il successo? Sull'empatia che si instaura con i lettori. Piace come scrivi
e cosa scrivi? Si, allora c'è un riscontro di successo. Tuttavia la ricerca
della vendita in modo ostinato, non deve denaturare ciò che sei dentro, ossia la
tua personalità di scrittore, chi sei, cosa vuoi fare, cosa pensi della
vita e del mondo. E' un qualcosa che hai dentro e deve essere sempre
coerente. E' dalla scelta di libertà e proporre un qualcosa di nuovo e diverso che nasce l'idea di un "libro evento". Riguardo alle mie pubblicazioni, "il libro evento"
rappresenta la tappa del mio in un
determinato momento, quando è pubblicato. Ogni mio libro che può
apparire anche a livello tematico e di genere, molto diverso dai miei altri
lavori editoriali, ma tuttavia mantiene sempre e comunque uno stesso filo conduttore di
coerenza. Ogni libro è una tappa di un avventura molto più grande, di un qualcosa di
molto importante. I lettori che partecipano a questa avventura scoprono passo
dopo passo un disegno sempre più completo, più ampio e sconvolgente. E' questo un po' il segreto di un
libro evento, è un oggetto, un contenuto, una tappa fondamentale per me e per chi
mi legge. In ogni tappa esce fuori un altro pezzo di una storia molto importante e
"Ti racconto di lei" è sicuramente un "libro evento".
La
copertina, al di là del marketing e ripeto, oltre le logiche commerciali ad
esempio, ha un suo significato che va oltre la storia narrata. Ci sono dei
significati, è in tante parti del libro "Ti racconto di
lei" il lettore può scoprire molti significati in più che vanno al di là della storia, questa è la chiave della
lettura "partecipativa". Quando lo leggi e scopri un personaggio,
forse quel tizio che stai leggendo sta passando davanti a te proprio in quel momento, lui sa già
tutta la storia che stai leggendo. E' una cosa strana da capire, ma molto
suggestiva, tutti i lettori capiranno ben presto cosa vuol dire.
Qual'è il tuo rapporto con i lettori?
L'esatto contrario dello scrittore chiuso nella torre
d'avorio ad auto compiacersi di essere tale. Ho accettato critiche forse come
nessun'altro ha mai subito in una propria carriera professionale. Posso dire
che l'approccio critica mi ha aiutato a crescere, specie in questi ultimi anni, come mai avrei
pensato. Nutro con tutta sincerità una vera passione per la letteratura, per i
libri e per tanti colleghi scrittori. Mi sono testimoni le molte persone che
scrivono, mi danno in lettura i loro libri, ci scambiamo idee apertamente e
spesso faccio capire loro la felicità di brindare ad un loro prossimo successo.
Io vivo la scrittura degli altri ed in qualche modo scopro parte della
loro interiorità. Questo è il potere della scrittura. Leggere un
libro é scoprire sempre, in misura minore o maggiore, l'interiorità dell'autore...è indubbiamente una cosa molto affascinante. Accetto sempre consigli, critiche, note dai
lettori, perché alla fine anche un lettore è uno scrittore mancato per dirla tutta. Al di la di
essere bravi o meno, scrivere un libro, pubblicarlo e viverlo con i lettori è
un esperienza che può arrivare anche a cambiarti la vita. Mio malgrado sono
originale sotto molti aspetti e vedo le cose in modo un po' diverso dal senso
comune. Dico sempre, non siate pigri, cercate di scoprire cosa c'è al di la
della scena, possiamo leggere in due modi ed io da lettore lo faccio sempre:
c'è una scena rappresentata, il film, la trama del libro e mi faccio
trascinare, poi c'è anche quel detto non detto, che trascina la mia fantasia e
mi rende partecipe con l'autore alla sua opera. E' necessario carpire,
afferrare, amare la lettura in un modo un po' diverso, questa è la mia
personale "crociata" culturale.